È ormai risaputo il desiderio di politici e imprenditori italiani di oscurare, censurando, alcuni siti web ritenuti "scomodi". Per la prima classe senza dubbio i siti web dell'opposizione politica, mentre per la seconda soprattuto quelli che violano il copyright di opere di svariato genere (musiche, giochi, software e video, che normalmente dovrebbero essere acquistati)... il tutto ovviamente risultava una vera e propria eresia...
risultava...
È stata, infatti, proposta una legge che da all'Autorità delle comunicazioni il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo.
...e voi cosa ne pensate...? Siete d'accordo, oppure, come me, credete che una legge così è anticostituzionale perché vieta i diritti fondamentali dell'uomo quali la libertà di pensiero?
Riporto l'art. 21 della nostra costituzione:
CODICE
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Per chi non ha voglia di leggere tutto, si evidenzia da questo articolo che
si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria (mentre loro come già detto in precedenza lo vogliono fare senza processo) e che
la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (mentre loro vogliono censurare sia siti web politicamente scomodi sia quelli che permettono il download veloce senza pagare di musiche, video e altri...).
Per maggiori informazioni scrivete "6 luglio, muore il Web italiano - l'Espresso" su Google o su qualsiasi altro motore di ricerca (non posto il link diretto perché potrebbe essere inteso come spam).
Oramai non c’è posto dove nascondersi dagli attacchi del gruppo di attivisti hacker LulzSec. Il dislocamento italiano del team comunica tramite il proprio canale twitter di aver fatto fuoco e aver abbattuto altri due importanti target dell’operazione Italian Internet Freedom. Dopo aver visto ieri il sito agcom.it cadere sotto il fuoco del gruppo LulzSec oggi sono stati altri due gli obiettivi del gruppo.
Il sito della camera dei deputati (
www.camera.it ) è stato assediato dal vascello di hacker LulzSec intorno alle 15.00 di oggi pomeriggio, mentre il sito del Popolo delle Libertà (
www.pdl.it) è tutt’ora non raggiungibile. Il motivo di questi obiettivi è molto semplice e rientrano nel progetto anti-censura per cui Lulz Security sta combattendo:
Il 6 luglio arriverà una delibera dal sopracitato Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma dicensura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell’audiovisivo.
L’Autorità non avrà i mezzi per gestire le decine di migliaia di segnalazioni che arriveranno. Sarà il Far west, ci saranno decisioni sommarie, ai danni di siti anche innocenti. Siamo il primo Paese al mondo a dare ad Agcom questo potere
Dopo l’attacco al sito agcom.it di ieri che è stato sicuramente il primo campanello di allarme per il popolo italiano di internet e per tutti coloro che hanno voluto la delibera, gli obiettivi di oggi assumono un connotato decisamente molto più politico, mirato a chi ha promosso la delibera agcom.
Ma la censura avrà anche un colore politico?
«Sì e questo rende la cosa ancora più grave. Siamo in un Paese in cui la denuncia per diffamazione è facile ed efficace, per mettere a tacere media. In un sistema politicizzato come il nostro, questo nuovo potere che Agcom potrebbe aggravare il fenomeno. Dalla denuncia per diffamazione all’oscuramento d’Autorità di un sito il passo è breve».
Tutto questo non sembra che essere l’inizio della ribellione informatica a cui potremmo assistere nei prossimi giorni contro la censura del web libero così come lo conosciamo. Siamo sicuri che continueremo a sentirne delle belle riguardo alla vicenda e di certo LulzSec starà già armando i suoi cannoni.